








E’ iniziato un tempo sospeso, un momento di apparente calma quando la vita ti sta per travolgere.
Tutto sta per crollare, le spalle non sostengono più quella quotidianità. E’ arrivato il momento di prendersi cura per l’ultima volta di coloro che mi hanno dato la vita, mi hanno amata e si son presi cura di me giorno dopo giorno.
E’ arrivato il momento di lasciarli andare.
6 Marzo 2019 Mamma 17 Maggio 2020 Papà
Due date che segnano la vita, mi portano a rimanere orfana.
Si rimane da soli, apparentemente soli. Il loro amore si trasforma. Ogni momento si trasforma in una trasmissione del loro amore.
Vivere la malattia con i propri genitori mi ha dato la possibilità di comprendere il loro attaccamento alla vita, la loro forza per i propri figli.
La fotografia è l’elemento che ha contribuito a prender consapevolezza di tutto ciò, un processo presso confluito nella rielaborazione del lutto, un ciclo lungo e faticoso.
L’aver imparato a trovare la loro assenza e la loro presenza nella loro casa dove ancora vivo. Un percorso lungo due anni influenzato dalla chiusura forzata in casa per la pandemia globale. Ero solita girovagare per il mondo, mi aiutava a trovare me stessa. Invece ho affrontato il tutto tra gli oggetti di mamma e papà. Questo lavoro è un capitolo chiuso, ora sono una persona diversa che porta con se stessa il proprio passato e l’amore dei propri genitori senza nasconderlo.
Come scrive Dostoevskij: “Nonostante tutte le perdite e le privazioni che ho subito amo ardentemente la vita”.